Nel 1979 in località Borgo Fornari (Ronco Scrivia) in un area di circa 5000 mq viene costituita la società Borgo Terminal Containers Srl. L'azienda svolge attività di deposito, movimentazione, riparazione e trasporto containers. Negli anni la ditta ha modificato la propria operatività in funzione di quanto accadeva e soprattutto di quanto sarebbe accaduto nello Shipping genovese. Nel 1982, si ha la prima sostanziale modifica, con un cambio di ubicazione che la porta a sistemarsi sulla collina degli Erzelli (Monte Croce) in un'area di circa 10000mq, e con un cambio di nome; da adesso e sino ai giorni nostri la ditta si chiamerà "Nuovo Borgo Terminal Containers Srl",nel settore comunemente conosciuta come "Il Borgo". La ditta non vuole certo fermarsi qui, ed è così che nel 2000 si espande ulteriormente acquisendo in concessione un'area demaniale all'interno del Porto di Genova - Sampierdarena di circa 5000 mq; una modesta ma efficiente realtà che permette di migliorare il servizio alla propria clientela con l'ausilio di un raccordo ferroviario. Dopo diverse vicissitudini legate al trasferimento del Polo Tecnologico nelle aree Erzelli, nel 2011 viene inaugurata la nuova sede del Nuovo Borgo Terminal Containers Srl, un'area di circa 25000 mq presso il porto Genova - Prà, precisamente nel Bacino Portuale di Prà, in Via dei Canottieri. Nel 2019 il Nuovo Borgo Terminal Containers Srl effettua una scelta molto importante per il proprio futuro, lascia l'area di Sampierdarena e ne apre una nuova in prossimità di quella già esistente a Voltri, questa si chiamerà NBTC Mare e metterà a disposizione dei propri clienti, non appena finiti i lavori di ripristino, una nuova area di circa 20000 mq. Un notevole sviluppo che porterà NBTC ad essere uno dei Terminal vuoti più estesi del panorama genovese.
Un'officina attrezzata con operai qualificati per qualsiasi tipo di riparazione su Dry e Reefers
NBTC e Reefers Il Nuovo Borgo Terminal Containers lavora nell'ambito dei Reefers da moltissimi anni. Negli anni precedenti l'azienda si è avvalsa di collaboratori esterni per le riparazioni motore, dal Gennaio 2016 invece, ha cominciato ad occuparsi direttamente anche di questa parte, assumendo tecnici specializzati con anni di esperienza nel settore. Attualmente la NBTC è Dealer Carrier e Daikin e prosegue la sua costante crescita nel settore, diventando sempre più un importante punto di riferimento nell'ambito genovese e non.
Il trattamento a freddo viene utilizzato come misura fitosanitaria ed è obbligatorio per l'esportazione del cibo, soprattutto la frutta, da numerosi Paesi, quali ad esempio Stati Uniti, Taiwan, Giappone, Australia, India, Cina, Nuova Zelanda ed altri ancora. Una delle clausole dei contratti di assicurazione della merce che viene trasportata ai fini dell'esportazione, e che assume maggiore rilevanza, è dunque quella che disciplina i casi in cui il cibo giunga a destinazione avariato per via del mancato o erroneo funzionamento dei macchinari che realizzano la crioconservazione. Tale clausola è detta di trattamento a freddo o cold treatment clause. Un settore che non ha quasi mai subito battute di arresto in Italia è quello della esportazione, con oltre 300 milioni di tonnellate di merci vendute all'estero ogni anno, in Asia, in Africa e nelle Americhe. Oltre alla distanza del tragitto percorso, tale trasporto può presentare ulteriori elementi di complessità, in special modo se il bene oggetto di esportazione è facilmente deperibile, come nel caso della frutta e della verdura. L'organizzazione di tale trasporto può essere realizzata sia dallo stesso proprietario della merce, che da uno spedizioniere, il quale in questo caso avrà l'onere e la responsabilità di scegliere il vettore, che dà vita alla vera e propria impresa di trasporto marittimo in senso tecnico. Lo spedizioniere si occupa dunque anche di assicurare i beni trasportati, nel caso in cui essi non arrivino sani a destinazione, non arrivino nelle condizioni ottimali per la vendita o addirittura periscano durante il viaggio. A tale riguardo occorre ricordare che vi sono una serie di tecniche che utilizzano la crioconservazione per fare in modo che l'alimento trasportato rimanga il più possibile inalterato durante il viaggio che lo porta nel paese di destinazione, in cui verrà venduto e consumato. Il freddo ha, infatti, il vantaggio di conservare un alimento, anche per un periodo di tempo prolungato, senza alterarne il valore biologico e nutrizionale e tantomeno le caratteristiche organolettiche. L'impiego del freddo può assumere varie forme, a seconda dello scopo che si vuole raggiungere. I modi di conservazione si possono, a tale proposito, dividere fondamentalmente di due tipi: la refrigerazione e la congelazione. In termini del tutto generali, possiamo dire che qualsiasi metodo di utilizzo del freddo ha un'azione "microbostatica". Il freddo non uccide i microrganismi, come nel caso dei trattamenti termici, bensì ne blocca la crescita. In buona sostanza, più la temperatura scende, più difficile risulta la crescita dei microbi, e qualora si giunga alla temperatura di congelamento, questa si arresta del tutto. Vediamo nel dettaglio ciò che viene eseguito per un Cold Treatment in transito diretto negli Usa con carico Kiwi : Un tecnico specializzato seguirà una serie di procedure e avrà come riferimento un particolare protocollo, che cambia a seconda del paese ricevente. Passo 1 : Calibrazione delle sonde (3) precedentemente montate nell'unità refrigerata presente al carico; per farlo il tecnico utilizzerà un secchio di circa 4/5 litri riempito per il 50% di ghiaccio e per il restante 50% di acqua. La sonda verrà immessa all'interno del secchio per calibrare la stessa ad una temperatura di 0°c . Passo 2 : Etichettare i sensori (sonde/probe) con usda1, usda2 e usda3; verificarne quindi con strumenti tecnici appositi che rilevino l'esatta temperatura. Passo 3 : La tolleranza delle sonde rispetto allo zero termico può essere di +/- 0.3c; verranno verificate almeno due volte tutte le sonde presenti. Passo 4 : una volta verificato il funzionamento delle sonde bisogna verificare la temperatura della merce; se questa ha una temperatura superiore alla temperatura di trattamento bisogna conservarla ancora in cella per un ulteriore raffradamento. Passo 5 : il posizionamento delle 3 sonde nei vari pallet è condizionata dal protocollo applicato al paese ricevente Passo 6 : tutta la fase di carico sarà seguita dal tecnico preposto all'assistenza e dal fitopatologo in loco, che si occuperà poi di redarre il certificato da inoltrare a bordo nave.
Tecnici specializzati, su richiesta Compagnia, Tecnici Portuali o Agenti Nave intervengono per la riparazione delle unità pieni in ambito portuale